Tre monologhi per tre angolazioni diverse da cui osservare la natura umana con disincantata ironia
Tre pezzi futili è composto da tre monologhi che, partendo da un tema affrontano alcuni aspetti dell’animo umano:
Felicità: a teatro la felicità non funziona, ci veniamo solo per vedere storie tristi in cui dare voce all’atavico sentimento umano del sadomasochismo. Godere delle disgrazie altrui o auto compiacersi nel condividerle. Della felicità a teatro non ce ne facciamo nulla. Nemmeno nella vita, del resto.
Buio e luce: lampi e scampi di comicità cattiva e irriverente sul mondo contemporaneo: la politica, i social, la storia del belpaese, riflessioni personali. Piccoli pezzi che durano il tempo di uno schiaffo, che è poi quello che sono.
Il tutto scandito da una lampada che si accende e spegne, lasciando al buio il pubblico senza dargli il tempo di reagire al colpo appena ricevuto e assestandone subito un altro alla riaccensione della luce.
Alieni: partendo da una serata trascorsa a guardare documentari sugli Ufo, una disamina dell’animo umano e il suo istinto distruttivo, la sua capacità, all’occorrenza di essere peggio di un’epidemia.
Lo spettacolo
Sullo sfondo, c’è un omaggio alla commedia italiana e in particolare al cinema di Ettore Scola sempre attento alla convivialità e all’analisi del dettaglio per comprendere il tutto. Si respirano echi di film quali La Famiglia, La Terrazza, La Cena, Ballando, Ballando.
Dialoghi al fulmicotone, monologhi strappa lacrime, musiche dal vivo, effetti scenici enfatici caratterizzano la forma di uno spettacolo un po’ pop e un po’ cult: il “CULTINPOP”